FiLis
Danesin Susi & Isabella Moro (mimo e danzatrice);
Anselmo Diana (consulente LIS e cultura sorda);
Diego Dalla Via & Elisabetta Granara (regia);
Marco Gnaccolin (dramaturg);
Christian Reale (tecnico);
Sonia Marianni (costumista).
Anselmo Diana (consulente LIS e cultura sorda);
Diego Dalla Via & Elisabetta Granara (regia);
Marco Gnaccolin (dramaturg);
Christian Reale (tecnico);
Sonia Marianni (costumista).
FILIS è uno spettacolo teatrale che si pone di unire diverse modalità di comunicazione non verbale , mescolando più lingue e linguaggi: il mimo, la danza, e la lingua dei segni – dando così completa predominanza al corpo.
Per la prima volta in Italia lo spettacolo convoglia una miscela inedita di linguaggi: danza, mimo e LIS, usati ciascuno in maniera drammaturgica volta a raccontare una storia. Il segno si mescola alla coreografia e alle azioni mimiche: il loro uso così calibrato, ha il fine di mantenere la potenza espressiva di ciascun linguaggio e non farne semplicemente puro sfoggio ornamentale.
Oltre ad essere esteticamente inedito, altro punto di forza di FILIS risiede nella possibilità di essere fruibile parimenti dai bambini udenti e sordi e di poter essere veicolo di creazione e riscrittura di immaginari condivisi intorno alla Lingua dei Segni. Sdoganare certi immaginari collettivi è importante sia per i bambini udenti (che così imparano e vedono che un’altra modalità di lingua è possibile) che per i bambini sordi (i quali si vedono, rappresentati su un palco e quindi si rendono partecipi di un momento di valorizzazione ed empowerment).
Il pubblico é invitato a riconoscere all’interno dello spettacolo, tutti i segni utilizzati, segni che alla fine dello spettacolo saranno svelati e tradotti . Il tema dei Fili é solo un pretesto per giocare a creare situazioni divertenti e collegamenti con tutti i significati che questa parola può racchiudere. FILIS diventa così anche un momento di comunicazione, di sensibilizzazione, di incarnazione del concetto di corpo comunicante.
Per la prima volta in Italia lo spettacolo convoglia una miscela inedita di linguaggi: danza, mimo e LIS, usati ciascuno in maniera drammaturgica volta a raccontare una storia. Il segno si mescola alla coreografia e alle azioni mimiche: il loro uso così calibrato, ha il fine di mantenere la potenza espressiva di ciascun linguaggio e non farne semplicemente puro sfoggio ornamentale.
Oltre ad essere esteticamente inedito, altro punto di forza di FILIS risiede nella possibilità di essere fruibile parimenti dai bambini udenti e sordi e di poter essere veicolo di creazione e riscrittura di immaginari condivisi intorno alla Lingua dei Segni. Sdoganare certi immaginari collettivi è importante sia per i bambini udenti (che così imparano e vedono che un’altra modalità di lingua è possibile) che per i bambini sordi (i quali si vedono, rappresentati su un palco e quindi si rendono partecipi di un momento di valorizzazione ed empowerment).
Il pubblico é invitato a riconoscere all’interno dello spettacolo, tutti i segni utilizzati, segni che alla fine dello spettacolo saranno svelati e tradotti . Il tema dei Fili é solo un pretesto per giocare a creare situazioni divertenti e collegamenti con tutti i significati che questa parola può racchiudere. FILIS diventa così anche un momento di comunicazione, di sensibilizzazione, di incarnazione del concetto di corpo comunicante.
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