Quattro sono i temi affrontati: l’acqua alta, la laguna ghiacciata del 1929, l’acqua come risorsa primaria e come ambiente. Il primo è una realtà ormai abituale per chi vive a Venezia, mentre il secondo è stato un evento eccezionale che ha sorpreso e meravigliato. I due quadri successivi affrontano il tema della presenza dell’acqua come luogo capace di rivelarci un habitat ricco di vita. La scena si apre con la sorpresa, da parte dei due protagonisti, di una marea eccezionale che già “ arrivata al terzo gradino” costringe a spostare, muovere, sorpassare persone e cose. Si passa poi ad una gelida giornata di gennaio “…nel 1929 i canali di Venezia e l’intera laguna divennero di ghiaccio. Si poteva camminare da un’isola all’altra e banchettare allegramente sulla superficie ghiacciata…”, Lo spettacolo si conclude con la nebbia, anche questo fenomeno tipico delle lagune, a creare atmosfere sospese e misteriose, mentre la bassa marea finale ci rivela alcuni simpatici abitanti della laguna. Lo spettacolo si avvale dei linguaggi contemporanei della danza e del teatro e sfrutta appieno le più importanti ed avanzate metodologie didattiche attraverso un progetto interattivo che riconosce nel movimento il mezzo più adeguato quale forma di trasferimento del sapere nella fase di apprendimento.